La testimonianza arriva da Don Dante Carrano, direttore di Medici con l'Africa Cuamm che ha deciso di condividere quanto stanno vivendo in Sud Sudan, in particolare a Juba, la capitale.
L' ONG Medici con l'Africa Cuamm ha deciso, come in altre situazioni di insicurezza e grave crisi, di 'rimanere', stare sul posto, a fianco della popolazione sud sudanese, la prima e grande vittima della guerra, per garantire i servizi sanitari essenziali senza i quali la situazione sarebbe ulteriormente aggravata.
Riportiamo qui sotto quanto Don Dante ha scritto ai volontari sul campo, per rendere partecipe di come l'Organismo sta cercando di affrontare la situazione e con quale spirito.
"Carissimi,
purtroppo la nuova fase di instabilità che sta attraversando il Paese, coinvolgendo soprattutto la capitale Juba, sta ulteriormente aggravando la già fragile situazione economica e sociale e rischia di compromettere le poche sicurezze che gli accordi di pace avevano posto come garanzia per tutta la comunità internazionale, soprattutto i donatori.
Stiamo seguendo da vicino l'evoluzione dei fatti con contatti molto frequenti con Valerio (il rappresentante Cuamm che è basato a Juba, n.d.r.) che, a sua volta, si interfaccia con il network di tutte le ONG operanti in Sud Sudan.
Siamo in costante contatto con l'Unità di Crisi della Farnesina che sta monitorando la situazione e valutando opportunità di evacuzione per i connazionali qualora la situazione degenerasse e comunque nel momento in cui l'aeroporto di Juba fosse operativo (al momento ci risulta ancora chiuso, almeno per i voli internazionali).
Come sempre il nostro approccio alle questioni della sicurezza è piuttosto articolato e gli orientamenti che perciò vengono assunti sono il frutto di un'ampia condivisione che mette insieme norme comportamentali, regolamenti, indicazioni delle autorità locali e diplomatiche, esperienze passate, relazioni con i partners progettuali e controparti e, non ultimo, il buon senso nel gestire situazioni di particolare fragilità come quella attuale.
Per coloro che sono impegnati sul "field", per esperienza e per la realtà fattuale del momento, riteniamo che le sedi progettuali e soprattutto l'Ospedale rimangano "le location" più protette e rispettate anche nel momento in cui la crisi si dovesse estendere all'interno del paese.
In ogni caso ci stiamo attivando per approntare un piano di evacuazione con il supporto operativo del MAF Uganda che dovrebbe garantire l'uscita dal Sud Sudan a tutti coloro che, come prevedono le nostre norme di sicurezza, che non si sentissero più di continuare il loro lavoro chiedendo, quindi, di essere dislocati in altra sede o di lasciare temporaneamente il proprio incarico.
Siamo fiduciosi che anche in questa circostanza le parti che si stanno contendendo possano trovare un accordo che, per quanto instabile, consenta al Paese di acquisire un certo equilibrio e, quindi, permettere l'erogazione degli aiuti internazionali per venire incontro alle tante necessità della popolazione ormai stremata.
Nell'informarvi che, con il giusto equilibrio, stiamo aggiornando anche le vostre famiglie sulla situazione, in particolare per chi l'ha richiesto, restiamo a disposizione di ciascuno per ogni necessità e vi ringraziamo di cuore per il vostro servizio "nell'ultimo miglio".
Il "con l'Africa" che portiamo nel nome a volte ci risuona entusiasmante e ci motiva; altre volte invece pesa ed è fonte di ansia e preoccupazione. Vi assicuro la vicinanza, la preghiera e tanta tanta riconoscenza.
Vi abbraccio forte."
Don Dante
Sul sito www.mediciconlafrica.org trovate aggiornamenti quotidiani sulla situazione e su come stia evolvendo.