copertina del tema

Con la Chiesa,
presente nei territori

Presentazione del percorso

Per essere presenti con la Chiesa nei territori innanzitutto bisogna prendere consapevolezza del fatto che tutti i battezzati in Cristo sono “Chiesa”, “pietre vive” costruite come edificio spirituale (cfr I Pietro 2, 5) fondato da Cristo e affidato a Pietro, roccia sulla quale ancora oggi potersi innestare e poi aspirare alla comunione perché è in quel desiderio di Gesù “che tutti siano uno” (cfr Giovanni 17, 21) che diventa efficace e credibile ogni iniziativa pastorale.

Il “tema dell’anno” che qui proponiamo a tutta l’associazione e a quanti vogliano fare un cammino di formazione con noi ci sprona ad “esserci” e soprattutto ad entrare in dialogo con gli altri.
Il cammino sinodale di tutta la Chiesa ci dà l’opportunità di porci in ascolto gli uni degli altri e ci sprona anche andare incontro anche ai più lontani o ai più indifferenti. Siamo chiamati ad “accendere un fuoco vivo” nei nostri territori e, sin dalle prime iniziative, ci stiamo accorgendo che questa spinta sinodale sta già portando i suoi frutti.
Siamo convinti che la persona non vedente - o comunque “con disabilità” - che vive in modo responsabile la propria condizione ed è inserita nella comunità ecclesiale e civile diventa essa stessa un annuncio per altri. Anche l’andare “a due a due”, vedente e non vedente, fa parte di questa testimonianza come ci ha ricordato Papa Benedetto XVI nel 2007: “Voi, amici del MAC, a vostra volta siete portatori di un’esperienza tipica, che vi è propria: quella del camminare insieme, fianco a fianco, ciechi e vedenti. È una testimonianza di come l’amore cristiano permetta di superare l’handicap e di vivere positivamente la diversità, quale occasione di apertura all’altro, di attenzione ai suoi problemi, ma prima di tutto ai suoi doni, e di vicendevole servizio”. 

Proposta associativa

Il sussidio ha una struttura semplice e di facile approccio ai testi.

Il tema predominante è l’impegno dell’associazione nell’essere con la Chiesa presente nei territori. Vogliamo riflettere sulle dinamiche di ascolto, di incontro e di comunione, sull’impegno che ogni credente e ogni persona in generale dovrebbero mettere per avviare processi di rigenerazione dell’umanità, introiezione dei valori cristiani nel mondo e consapevolezza di essere chiamati a partecipare in prima persona occupandoci soprattutto dei più poveri ed emarginati.

Il percorso proposto in questo sussidio comprende quattro TAPPE:  

  • Essere nella Chiesa
  • Chiesa in uscita.
  • Il Territorio: luogo d’incontro, ascolto, annuncio.
  • Aperti al Mondo.

 

Dalla parola alla vita e alla missione

Il cammino articolato in tre passi - “Per riflettere insieme”, “Riflessi”, “Per camminare insieme” - fondamentalmente, ci conduce dalla Parola alla vita e dalla vita alla Missione, e sottintende convinzioni tipiche della spiritualità missionaria laicale.

A cominciare dai canti liturgici proposti per ogni tappa siamo chiamati all’ascolto della Parola di Dio per essere, in senso generico, provocati: cioè sollecitati, a riflettere, ad ascoltare ed a cambiare vita e pro-vocati cioè “chiamati per”: si tratta, qui, di avvertire la chiamata del Signore, sentirla rivolta a noi, “per” lasciarci inviare agli altri, a testimoniare la gioia di camminare insieme ed essere Chiesa, famiglia di Dio.

È la Parola di Dio che illumina la vita. Quando la Parola di Dio trova una certa docilità, la vita delle persone “riflette” i suoi contenuti nella cultura, nella musica leggera, e risuona come un appello alla conversione, al senso di responsabilità in questo nostro mondo, per una rigenerazione della gioia e della fraternità evangelica. Ogni storia vissuta, infatti, può costituire un riflesso concreto della Luce gioiosa che viene dal cuore di Cristo. Ci accorgiamo così che le nostre piccole storie quotidiane - raccontate anche dalla cultura e dalla musica - incrociano la grande Storia della salvezza e da essa traggono senso e fine.

Inevitabilmente, quando la Storia della Salvezza irrompe nelle nostre piccole storie quotidiane, la vita cambia e si rinnova. La proposta di un testimone per ogni tappa conferma questa dinamica ed aiuta a comprendere che niente è impossibile a Dio perché tutti possono rigenerarsi nella Fede. L’incontro con Cristo, infatti, cambia la vita e fa crescere in direzione di uno sviluppo pieno della propria coscienza cristiana, in vista di una decisione responsabile e di un impegno laicale coerente (azioni di laicità ed ecclesialità: orientamenti per la riflessione personale e di gruppo).

Una piccola rubrica denominata Cammino associativo-sinodale riporta anche alcuni stralci delle sintesi compiute dopo una prima fase di iniziative sinodali vissute dai nostri gruppi nei loro territori. Si è visto con queste attività che lo stesso gruppo diocesano ne viene rigenerato e i laici che lo compongono, vedenti e non vedenti, uniti dal medesimo carisma, sentono forte quel richiamo ecclesiale-spirituale che li muove a compiere azioni missionarie e ad attuare possibili progetti di rinnovamento. In questa maniera i laici potranno autorevolmente incidere dentro la comunità umana e cristiana per essere segno di quella vera fraternità cristiana, che ci fa famiglia di Dio, in cui tutti si sentono in cammino e accolti in ugual misura, a prescindere dal loro stato o dalla loro provenienza sociale e culturale e tutti si sentono responsabili nel movimento, nella Chiesa e nel mondo. In questo modo i nostri gruppi potrebbero divenire testimonianza concreta di un amore universale che non trascura e non tralascia nessuno, perché nessuno può essere lasciato indietro.

 

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